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               Radio Londra

Com’è nata Radio Londra

Radio Londra – la BBC – è nata nel 1922. Siamo agli albori della Radio. Alcune società si interessano di questa nuova industria e chiedono l’autorizzazione di impiantare stazioni emittenti. Il governo inglese le invita a fondersi in un solo ente: la British Broadcasting Company. Si tratta di una società privata, che ha per fine un vantaggio economico.

Il 14 Novembre dello stesso anno, va sull’etere la prima trasmissione quotidiana.

La radicale trasformazione della BBC in un Ente pubblico avviene al primo Gennaio 1927, quando un provvedimento statuario reale concede alla BBC, ad esclusione di qualsiasi altro Ente pubblico o privato, il diritto di trasmettere regolari programmi radiofonici e di televisione, in tutto il territorio del Regno Unito. L’antica società per azioni è sciolta. Il suo capitale sociale rimborsato. Non vi sono più azionisti. La BBC è al servizio del pubblico, senza alcun fine economico.

Un Consiglio di Governatori di nomina Regia ha il compito di sorvegliare che Radio Londra serva fedelmente gli interessi del pubblico, e provvede alla nomina del principale Direttore generale esecutivo dell’ente. Questi nomina il personale con l’assistenza dei cosiddetti “controllori”, a ciascuno dei quali è affidata una delle vaste branche della BBC.

Il compito di Radio Londra è dar notizie, educare, informare, divertire il suo pubblico. Deve soddisfare tutti i gusti. Fino al giorno della dichiarazione della guerra, gli ascoltatori di Radio Londra avevano a disposizione due programmi: quello nazionale (National) e quello regionale (Regional); quest’ultimo teneva conto specialmente di elementi di interesse locale. C’era tutto per tutti i gusti: concerti sinfonici, musica da ballo, opere teatrali, conversazioni letterarie, filosofiche e religiose, teatro di varietà e di prosa.

Radio Londra solo dal giorno dello scoppio della guerra è diventata una istituzione europea, ed è penetrata in ogni famiglia, in ogni focolare.

Per dare una idea di quello che era e di quello che è diventata durante la guerra, basta dare un’occhiata a qualche cifra.

Nel 1923 Radio Londra impiegava 31 persone, compresi il portiere, l’inserviente e una donna di faccende. Le trasmissione ammontavano in tutto a quattro ore e mezzo al giorno; si trasmetteva solamente in inglese ad un pubblico di circa 50 mila ascoltatori.

Alla fine del 1943 Radio Londra contava già 10 mila impiegati; all’inizio del 1944 33 ore di trasmissioni giornaliere erano destinate agli ascoltatori in Gran Bretagna e ben 102 ore giornaliere ai paesi oltremare in inglese e in altre 45 lingue. Radio Londra si rivolgeva ormai al mondo intero. Almeno 13 milioni di persone la potevano ascoltare almeno una volta al giorno.

Con la guerra i due programmi, regionale e nazionale, sono stati fusi in un unico programma: l’”Home Service” che trasmette ininterrottamente dalle sette del mattino a venti minuti dopo la mezzanotte. Ai primi del 1940 venne inaugurato il “Forces Programme”, dedicato alle forze armate.

Il ruolo in guerra di questa radio diventa però cruciale dopo l'8 settembre '43, quando diffonderà i messaggi in codice redatti dagli Alti comandi alleati e destinati alle forze della resistenza, i quali si riferiscono al paracadutare viveri, armi e uomini, a spostamenti di unità, ad operazioni belliche.

Il servizio “Forces Programme” fu sostituito nel 1944 dal “General Forces Programe” che si rivolge ai mobilitati che prestano servizio militare in Inghilterra, nell’Africa del Nord, nell’Islanda, nell’India, nel Pacifico meridionale ecc., ai soldati su ogni fronte di guerra ed alle loro famiglie. Si tratta così di un programma che serve di collegamento fra parenti ed amici, dispersi dalla guerra in ogni parte del mondo.

Fu nel 1938 che, aderendo ad una richiesta del Governo, Radio Londra trasmise alcuni programmi in lingua straniera. Nel gennaio del 1938 veniva inaugurato il primo notiziario in una lingua diversa dall’inglese, e dalle altre lingue celtiche delle isole britanniche. Questa lingua era l’arabo. Il primo notiziario in arabo fu diffuso dalle antenne di Radio Londra per il Medio Oriente.

Poi fu la volta dell’inaugurazione del servizio in spagnolo e in portoghese diretto a quei paesi dell’America Latina cui l’Inghilterra era legata da vincoli tradizionali.

Nel Marzo del 1943 Radio Londra trasmetteva in 45 lingue diverse; non trasmetteva soltanto nelle lingue europee e in tutti i vari linguaggi dell’America o dell’Africa del sud, ma anche in arabo letterario e in arabo marocchino, in bengalese, in birmano, in tre diverse lingue cinesi, in cingalese, in guggerari, in indostano, in giapponese, in malese, in maltese, in maharatta, in persiano, in siamese, in tamil e in turco. Le ore dedicate alle trasmissioni in lingue straniere ammontavano all’inizio della guerra a 6 ore e mezzo al giorno; nel febbraio del 1944 erano diventate 59 ore e mezza al giorno, scelte per quanto possibile, fra le più adatte ai diversi ascoltatori.

Nel ’44 la sezione tecnica di Radio Londra, in cui lavoravamo tecnici ed ingegneri ammontava a 3300 persone di cui 600 donne.

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Radio Londra e l’offensiva aerea

Con l’avvento della guerra le difficoltà che hanno dovuto affrontare i dipendenti di Radio Londra sono cresciute in modo esponenziale.

Nel ’40 la prima bomba colpisce l’edificio principale della BBC, gli ascoltatori avvertono il sordo rumore di una esplosione. L’annunciatore dopo una pausa quasi impercettibile continua a leggere il notiziario. Ma fuori dall’edificio si sentono i lamenti dei feriti e dei sepolti sotto le rovine, diversi morti sul colpo.

Bisognava da quel momento lavorare in circostanze eccezionali poiché sia a Londra che in provincia continuavano le incursioni nemiche e violenti bombardamenti venivano sferrati contro tutte le città in cui la BBC si era installata.

Nonostante gli studi venissero trasformati in ammassi di rovine le trasmissioni avevano sempre luogo al momento stabilito. Le cronache radiofoniche trasmesse in pieno bombardamento erano diventate una cosa di tutti i giorni. Dai locali distrutti si portava il materiare non danneggiato in sistemazioni provvisorie, in vecchi locali usati fino a quel momento come deposito di mobili da cui continuavano le trasmissioni.

 

 

La battaglia contro le interferenze

Vi è sempre stata una differenza fondamentale fra la Radio tedesca e Radio Londra: una differenza di concezione.

La radio hitleriana si vuole imporre con i rulli dei tamburi, le fanfare, le urla delle folle. Per i nazisti la propaganda è l’arte di svisare, di alterare la verità o addirittura di diffondere in mala fede delle bugie, per poter meglio dividere e dominare i vari popoli d’Europa.

Il cittadino inglese invece, da buon democratico, considera la Radio come uno dei mezzi coi quali gli uomini liberi e onesti possono scambiarsi impressioni ed idee. Radio Londra si è sempre, e prima di tutto, assunta il compito di far conoscere la verità ai popoli d’Europa. Dire la verità. Questa è stata la sua parola d’ordine anche quando si trattava di verità dure e spiacevoli. Questa la linea direttiva delle trasmissioni di Radio Londra, mantenutasi sempre fedele a questo principio, anche in momenti in cui farlo poteva sembrare difficile o persino inopportuno; anche quando la BBC dovette risolutamente scendere in campo, per l mobilitazione morale, in Inghilterra, nell’Impero e in Europa, contro la barbarie nazista.

Purtroppo, prima della guerra, Radio Londra si trovava in condizioni di inferiorità. Nel campo radiofonico, come in quello degli armamenti, le democrazie, amanti della pace, si erano lasciate distanziare dalla Germania che stava preparando la seconda guerra mondiale. Dal 1932, anno in cui l’Inghilterra aveva cominciato a rivolgersi attraverso Radio Londra al suo Impero, le trasmissione tedesche si indirizzavano già al mondo intero. Nel 1936 i tedeschi avevano già impiantato a Zeesen otto stazioni trasmittenti di 50 kw, la cui potenza oltrepassava ed oltrepassò per molto tempo, quella delle stazioni di Radio Londra.

Nel 1940 Radio Londra è impegnata a fondo nella battaglia della resistenza contro l’ondata tedesca. Per un anno intero l’Impero britannico è solo a lottare contro Hitler. I tedeschi, ebbri di successi e trionfi, offrono all’Inghilterra la pace; ma la Gran Bretagna respinse sdegnosamente la pace di offerta. Tutti credevano allora che la Germania avesse già vinto la guerra. Radio Londra, coraggiosamente, si assunse il compito di dimostrare il contrario. La maggior parte delle Nazioni Europee subì l’occupazione tedesca, o si lasciò trascinare nella sanguinosa scia del nazismo. Il piano di Goebbels – piano confessato dagli stessi nazisti – era quello di sopprimere qualunque fonte di informazione, qualunque notizia che non fosse tedesca. Intanto Radio Londra cercava di esprimere il pensiero di tutti i popoli anelanti alla libertà. L’Inghilterra era ormai divenuta il centro della lotta per la liberazione, il punto d’incontro degli uomini decisi a combattere contro il nazismo.

Su Radio Londra si potevano ascoltare: notizie politiche e militari, narrazioni di testimoni oculari, episodi della vita dei cittadini dei paesi occupati d’Europa, epiche gesta degli aviatori impegnati nella lotta.

Per vincere la sua battaglia, una battaglia che aveva per oggetto la diffusione di notizie vere e di idee democratiche, per vincere la guerra della resistenza, Radio Londra doveva, anzitutto, farsi ascoltare.

Tuttavia la Germania disponeva di una schiacciante superiorità di stazioni emittenti: la sua voce poteva essere facilmente ascoltata da tutto il resto d’Europa. E non basta: la Radio nazista aveva a sua disposizione ogni mezzo per disturbare le trasmissioni inglesi, per impedire con le sue interferenze, ai popoli europei, di ascoltare, anche clandestinamente, Radio Londra. I tecnici inglesi capirono che era necessario sviluppare al massimo le trasmissioni su onde corte, abituare il pubblico a servirsene prima di essere scoraggiati dal successo delle interferenze tedesche.

In ogni paese europeo, dei radio-meccanici, si misero all’opera per trasformare i vecchi apparecchi radio in modo da render loro possibile di captare le onde brevi. Con uno sforzo tecnico già allora considerato una delle più brillanti realizzazione raggiunte in tempo di guerra, Radio Londra sviluppò la sua rete di stazioni emittenti ad onde corte, oggi superiore a quella di qualsiasi altro paese. Ad un certo momento i vari servizi tecnici della BBC poterono constatare che la battaglia delle interferenze era vinta. Il nazismo ammise implicitamente di essere stato battuto da radio Londra il giorno in cui cominciò a requisire gli apparecchi radio in Olanda e in Norvegia.

I fascisti della Repubblica Sociale Italiana cosa pensavano degli ascoltatori di Radio Londra?

Da un rapporto redatto, a fine giugno 1944, dalla Guardia Nazionale Repubblicana:

«La propaganda che il Partito svolge incessantemente sia a mezzo della stampa che della radio è ascoltata da pochi, troppo pochi! Sono quei pochi che hanno mantenuto integra la fede e la speranza che l'Italia di Mussolini possa risorgere, ma tutto il resto, il grosso della popolazione, fa solo commenti sfavorevoli. Il popolo, sfiduciato dalla realtà dei fatti e imbevuto della propaganda nemica attraverso Radio Londra, resta sordo a qualsiasi richiamo della Patria e con questo suo atteggiamento passivo e di attesa si dimostra, ogni giorno di più, favorevole al movimento antinazionale».

 

I Messaggi Speciali e la loro importanza:

Erano veri e propri enigmi, frasi apparentemente senza senso che, invece, ebbero un ruolo fondamentale nella lotta ai regimi nazista e fascista e aiutarono enormemente le forze della resistenza. Questi messaggi, ormai diventati famosi, si riferivano al paracadutare di viveri, armi e uomini, a spostamenti di unità, ad operazioni belliche: all’epoca, però, questo tipo di informazioni era circondato dal segreto assoluto. Li consegnava in redazione una staffetta motociclistica del Ministero della Guerra; il testo, da poco uscito da una telescrivente militare, spesso inviato da partigiani su una radio da campo, giungeva sovente a destinazione scorretto e persino incomprensibile: l’annunciatore doveva cercare di rimediare in qualche maniera, consapevole di compiere una mansione di vitale importanza, e con l’incubo che il suo operato potesse causare una catastrofe. Infatti, questi messaggi sarebbero poi serviti ai partigiani al fine di intercettare, o anticipare, manovre “nemiche”.

 

 

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Ascoltiamo un messaggio, letto da Harold Stevens, in arte “Colonnello Buonasera”: è un personaggio che, dal 22 dicembre 1938, data della sua prima conversazione, s’impone rapidamente all’attenzione degli ascoltatori di Radio Londra; viene soprannominato Colonnello Buonasera per la maniera che ha di iniziare i commenti. Già Addetto Militare britannico a Roma, riflette la sua origine napoletana nella parlata. La popolarità di Stevens fu enorme, tanto da stupire le truppe alleate durante lo sbarco in Sicilia, quando videro scritto a lettere cubitali sul dorso di una collina “Viva il Colonnello Stevens”. Però, più che persona, il famoso colonnello fu un fenomeno creato dalla radio: se Stevens prestava la voce, le parole e il pensiero erano invece di Aldo Cassuto. La sua abilità consisteva non solo nella superba dialettica dei suoi commenti, ma soprattutto nella capacità di redigerli in uno stile adatto alla personalità del colonnello. Aveva un tono sereno e ragionevole, ben diverso dalla violenza verbale degli striduli commentatori fascisti, un tono carico di implicite promesse di un futuro roseo.

http://www.youtube.com/watch?v=P8jm9eLxzgI

Alcuni messaggi letti da Stevens:

Felice non è felice E’ cessata la pioggia La mia barba è bionda La mucca non dà latte Giacomone bacia Maometto Le scarpe mi stanno strette Il pappagallo è rosso L’aquila vola

Chissà quali comandi racchiude questo messaggio, forse questi messaggi nascosti stanno a significare la fine vicina della seconda guerra mondiale?

Sappiamo che “il pappagallo è rosso” significa l'arrivo dei Sovietici e “l'aquila vola” l’arrivo degli americani a Berlino.